Paola Santarelli, imprenditrice. Il bello degli affari

Di Angelo Bucarelli


Paola Santarelli, imprenditrice nel settore delle costruzioni come da tradizione familiare paterna e materna, laureata in Economia e Commercio, ha ricevuto diversi riconoscimenti per essersi distinta nella sua attività e il 2 giugno 2010 il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di cavaliere del lavoro. Dopo la scomparsa di suo padre nel 1999 ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia…

Ambedue le famiglie di origine, paterna e materna operavano nel settore delle costruzioni, private mio padre, pubbliche mia madre. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con mio padre che mi ha stimolato ad avvicinarmi fattivamente al mondo del lavoro. Cosi appena laureata, a 22 anni, mi sono gettata con determinazione nella nostra attività.

Ma come ha affrontato un mondo tradizionalmente e decisamente maschile, se non maschilista, come il comparto delle costruzioni?

Beh, fossi stato un ragazzo, sarebbe stato più facile. All’ inizio ho pagato lo scotto di essere una giovane donna e, perdipiù,  figlia di famiglia, ma presto ho raggiunto la parità e sono riuscita a farmi prendere sul serio. Ho cominciato a lavorare con mio padre già prima di laurearmi e, quindi, ho potuto continuare il suo lavoro e anche ampliarlo e adeguarlo per mantenerne lo sviluppo.


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DECENTRALIZZAZIONE: UNA CLASSE DIRIGENTE INIDONEA

INTERVENTO DI: Sergio Santoro*
 

La decentralizzazione è, a ben vedere, un fenomeno molto più complesso di quanto possa percepirsi. Agli enti locali sono state trasferite in effetti non soltanto funzioni e potestà amministrative in senso stretto, da esercitarsi con procedimenti amministrativi già di competenza di organi centrali e periferici dello Stato, ma anche compiti di gestire veri e propri servizi pubblici, talora in partnership con i privati.

 

La "partnership pubblico-privato" può consistere semplicemente in autorizzazioni o concessioni a imprese private a esercitare pubblici servizi che in precedenza erano svolti da persone giuridiche pubbliche in via esclusiva. Oppure può consistere nell'acquisizione di quote di società private dall'ente pubblico o, viceversa, di quote di società pubbliche da parte del privato.

 

 

Il partenariato contrattuale si fonda sulla natura negoziale della cooperazione tra  pubblico e privato ed è soggetto ad una regolazione di fonte eminentemente contrattuale. Il partenariato istituzionalizzato viceversa si realizza mediante la creazione di un nuovo soggetto, di natura privatistica, detenuto da entrambi i soggetti pubblico e privato, ma controllato, a seconda dei casi, dal primo o dal secondo, e ciò sulla base delle rispettive autonome scelte negoziali dei vari soggetti. Talora è la stessa legge che indica se deve essere il soggetto pubblico ovvero quello privato ad avere la maggioranza di controllo della persona giuridica designata a svolgere il servizio pubblico.

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Nel nome di Catilina la rinascita di Roma

di Roberto Fiacco  

 

Rivalutare la cultura di zona sensibilizzando i cittadini.

Problemi e tematiche del territorio portate avanti con petizioni e sit in, eventi e manifestazioni. Sono questi i programmi e la mission del Movimento Catilnario, una associazione nata tre anni fa e che punta all'aggregazione sociale su tutto il territorio metropolitano di Roma. Ora insieme all’associazione puntiamo parallelamente ad una nuova realtà politica.

Non è facile affrontare problematiche sociali, ambientali, culturali in una metropoli come Roma, divisa in quartieri più o meno popolosi, delle metropoli all'interno di una metropoli, con realtà ed esigenze diverse.

Tutto ciò però è possibile se alla base di tutto ci sia la volontà di cambiare, di dare una sferzata all'immobilismo ormai imperante in tutto quello che riguarda le questioni legate alla vivibilità cittadina sotto ogni punto di vista.

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IN ORBITA PER LA TERZA VOLTA: NONNO MEGA SPAZIALE

Di Roberto Di Meo

 

Nonno spaziale. La missione si chiama Vita (Vitality, Innovation, Techology, Ability) e l'ingegnere spaziale Palo Nespoli, tornerà sulla stazione internazionale per la terza volta con una nuova missione di sei mesi. Perché nonno spaziale? Ebbene Nespoli sperimenterà le sue grandi capacità fisiche all'eta di 60 anni. Tanti ne compirà il 6 aprile, un mese e poco più dalla sua partenza che dovrebbe avvenire il 29 maggio. Sarà, di fatto, l'europeo più anziano tra le stelle. Questo primato appartiene ora al francese Jean Loup Chrètien che nel 1997, a 59 anni, si recò sulla Mir con lo Space Shuttle Altantis dopo tre missioni con la Soyuz. Il più vecchio ad andare nello Spazio è stato John Glenn, che fu il primo americano ad entrare in orbita terrestre, dopo Yuri Gagarin,  il 20 febbraio 1962. Nel1998, a 77 anni, Glen, che è scomparso due mesi fa, viaggiò con la missione STS-95. Paolo Nespoli sta ultimando la sua preparazione tra Houston e Mosca ed è felice di compiere questa nuova importante avventura. Anzi, nel corso della presentazione ufficiale della missione che si è svolta a Roma ha anche detto di essere pronto per Marte.

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LA STRATEGIA EUROPEA DI FINCANTIERI: BONO PUNTA ALL’AIRBUS DEI MARI

Di Pietro Romano

 

Sembra vicina alla realizzazione la strategia che Giuseppe Bono persegue da lungo tempo. Fincantieri è a un passo dall’acquisizione di una quota significativa e maggioritaria di STX France, i cantieri di Saint-Nazaire controllati dalla STX Offshore&Shipbuildingh, società coreana in amministrazione controllata dopo un crac pluri-miliardario. E, di conseguenza, a un passo dalla creazione del polo europeo dei cantieri navali. Una sorta di “Airbus dei mari”, sulla falsariga dell’alleanza franco-tedesco-spagnola sugli aerei ma, nel caso delle navi, a guida italiana, un’intesa grande a sufficienza da mettere al riparo le conoscenze tecnologiche europee in campo navale nel settore civile e anche militare. Altrimenti? “L’Europa sparisce e sparisce anche ogni possibilità di crescita”, come lo stesso amministratore delegato di Fincantieri ha sottolineato di recente nel corso di un convegno sulla cantieristica navale organizzato dal Cesi (Centro studi internazionali). Dove Bono ha anche tenuto a precisare che “la crescita economica dev’essere sostenuta da idee, coraggio, capacità d’investire, non solo dal denaro e nel settore navale è indispensabile rafforzarsi per competere nel mondo”.

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LE CONTRADDIZIONI DELLA CITTÀ: FIORENTINI “PIAGNONI”

Di Marcello Mancini

 

Quanti hanno visto in tv la saga dei Medici - anche il film di Dan Brown, Inferno -  si sono fatti l'idea che i fiorentini siano un popolo di cospiratori, traditori, calcolatori, corrotti e cinici. Il peggio del peggio.

A star dietro alle denunce di fra Girolamo Savonarola, il monaco che nel Quattrocento predicava contro il degrado dei costumi proprio della famiglia Medici e dell'edonismo rinascimentale, e per  questo fu bruciato in piazza della  Signoria, Firenze si porta dietro quel marchio, che distingue una città ambiziosa, che s'infischia della moralità pubblica e si dedica alla ricerca della ricchezza e del benessere.

Da un lato, quindi, la dissolutezza del potere, dall'altro la mortificazione del popolo semplice, degli arrabbiati che denunciano e si lamentano. Caratteristica, anche questa, rimasta addosso ai fiorentini, dal tempo rinascimentale, quando i seguaci di Savonarola venivano per l'appunto chiamati  "piagnoni". La Storia dilata l'anima  di un popolo, la lente del tempo aiuta a capire ma allo stesso tempo distorce l'immagine sulla quale si sovrappongono le letture delle generazioni passate. Quindi anche le caratteristiche affilate dei fiorentini di sei secoli fa, sono diventate più dolci  benché conservino le asprezze di un carattere inimitabile.

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AL CANTIERE SANLORENZO: SUPER YACHT DA 60 MILIONI

Massimo Perotti
Massimo Perotti

Di Franco Antola

 

l fiore all'occhiello, nuova ammiraglia della “flotta”, è un gioiello da 64 metri,  in costruzione  nel cantiere della Spezia, uno dei tre che fanno capo alla società, insieme a quello di Ameglia (La Spezia) e Viareggio. L’assemblaggio dei blocchi di costruzione dello yacht – ad oggi il più grande “Sanlorenzo” mai realizzato - è già iniziato nella nuova area produttiva riservata ai colossi del mare, dove vengono realizzate le imbarcazioni in metallo dai 40 agli 80 metri di lunghezza. La consegna è prevista per il 2019. A staccare l'assegno di circa sessanta milioni di euro sarà un facoltoso armatore argentino affascinato dalle eleganti linee esterne e dal sontuoso e innovativo allestimento interno.

E' con imbarcazioni come queste che la  i cantieri Sanlorenzo di Massimo Perotti puntano a conquistare  i mercati internazionali di fascia alta, un segmento per il quale – come ricorda il giovane ad  Ferruccio Rossi – la società ha da poco acquisito la vasta area produttiva all'interno del golfo spezzino già sede dell'Inma. Un'operazione che, assieme alle produzioni di imbarcazioni minori (si fa per dire), ha proiettato San Lorenzo al secondo posto nella classifica dei maggiori costruttori al mondo di imbarcazioni sopra i 24 metri (il Global Order Group 2016 vede al primo posto Azimut Benetti e al terzo Ferretti Group).

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IL CONSORZIO RECUPERO INERTI: COREINE, PRESIDIO AMBIENTALE

Il Consorzio recupero rifiuti inerti (Coreine) è un’organizzazione che si propone di migliorare la gestione complessiva dei rifiuti da costruzione e da demolizione azzerandone lo smaltimento abusivo. E’ presieduto da Giuseppe Pucci con vice presidente Valter Ciarrafoni e consigliere Filippo Bizzarri.

Il Coreine si è costituito su base volontaria nel 2008 per raccogliere le imprese titolari di impianti di recupero e di smaltimento dei rifiuti inerti nel Lazio.

Fin dalla fondazione, il Consorzio si è proposto come interlocutore della Pubblica amministrazione per la soluzione dei numerosi problemi esistenti nel settore, in particolare con l’adozione di procedure condivise tra la stessa PA e le aziende. Nel contempo, ha promosso tra le imprese associate soluzioni tecniche per: 1) migliorare gli standard gestionali degli impianti; 2) ridurre l’impatto delle attività sulle matrici ambientali;: 3) fare meno ricorso alle cave e maggior ricorso al riciclaggio dei rifiuti inerti allo scopo di tutelare maggiormente l’ambiente e il paesaggio.

Il Coreine mira al miglioramento della gestione dell’intera filiera di recupero dei rifiuti inerti, che va dalla produzione del rifiuto alla vendita delle materie prime secondarie.

L’esperienza acquisita in molti anni di attività nel settore e la conoscenza dei problemi del territorio fanno del Consorzio un soggetto qualificato e deciso ad assumere un ruolo attivo nella gestione di una materia così complessa ma altrettanto ricca di opportunità quale il mondo del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e da demolizione.

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D’ANNUNZIO, L’ “ASPRA PISTOIA”

 di Piero Gherardeschi

 

Nella Toscana dei campanili, dei Guelfi e Ghibellini, delle Pisorno mai nate, c'è una città all'apparenza quasi silente, distaccata, lontana da scontri e diatribe dove perfino la globalizzazione, che ha caratterizzato altre realtà, sembra non averla sfiorata. Questa città è l'"aspra Pistoia", come ebbe a definirla Gabriele D'Annunzio, città italiana della cultura per il 2017. Ed anche la nomina fra le altre nove candidate a questo ambito riconoscimento, ha riflettuto lo spirito leggero della città: è stata infatti quasi una sorpresa per gli stessi pistoiesi e per il medesimo comitato scientifico che ha lavorato per centrare questo affascinante obiettivo che porterà oltre ad un milione di euro da parte del Ministero dei Beni per le attività culturali e per il turismo, anche un incremento turistico per altro già tangibile dal momento dell' annuncio della nomina.

Nei primi dieci mesi dello scorso anno, infatti, l'aumento dei turisti che si sono aggirati per la Sala o per piazza del Duomo e' stato notevolissimo: oltre l'17 per cento in più di presenze con la prospettiva che dovrebbe portare a superare i già lusinghieri risultati conseguiti lo scorso anno da Mantova, città che a Pistoia ha passato il testimone.

La nomina a città della cultura per il 2017 e' stata per Pistoia l'occasione per allestire un progetto di rigenerazione  e riqualificazione urbana: dall'Antico Ospedale del Ceppo alle mura urbane, dai percorsi ciclopedonali immersi nel verde del centro storico a tutta una serie di rassegne culturali che la città quest'anno svilupperà al meglio, pur consapevole di una serie di importanti eventi nazionali che da anni hanno portato Pistoia all'attenzione nazionale.

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A Londra vetrina per le imprese: Giochi, novità in mostra

Di Giampiero Moncada

 

Non solo muove un mucchio di denaro in tutto il mondo, il settore del gioco d’azzardo è anche tra quanti producono il maggior numero di eventi fieristici. Il più importante europeo è quello di Londra, Ice Totally Gaming, che si terrà quest’anno dal 7 al 9 febbraio nel quartiere fieristico ExCel, un’area espositiva di quasi mezzo chilometro quadrato sulle rive del Tamigi. Lo scorso anno i visitatori sono stati quasi 30mila e oltre 500 gli espositori. E per quest’anno si prevede l’ulteriore incremento di questi volumi. 

Una visita all’Ice può far capire quanta complessità ci sia dietro un gioco apparentemente semplice e, soprattutto, quanto sia lunga la catena produttiva che sta dietro la schermata di un casinò on line. Basti pensare che l’immagine virtuale di una cartolina della lotteria istantanea (il comunissimo gratta&vinci) viene realizzata graficamente da una società che si occupa di web design, inserita in un software molto sofisticato che gestisce le probabilità di vincita, realizzato da una software house specializzata in quelli che vengono chiamati “motori di gioco”. Poi, l’insieme del software di gioco viene certificato da una terza società, che deve verificare il suo corretto funzionamento e la conformità alle eventuali leggi di un singolo Paese. E infine è necessario un server, ovvero il computer sul quale il software viene ospitato per essere raggiunto dai giocatori, che deve presentare garanzie di affidabilità e inviolabilità paragonabili a quelle delle banche. 

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Che cosa resta della Musica

Di Nicola Carrassi

 

Le Major chiudono uffici, licenziano la forza vendita. I nuovi miti della musica nascono a colpi di click, siano talentuosi o no, abbiano studiato o no. I raccomandati, invece di passare da Sanremo, passano dai Talent, e, oggi, per vincere il disco d’oro basta rivolgersi ad agenzie specializzate. Che cosa resta della musica? Il talento di tanti che non mollano, che inventano nuovi escamotage tra tecnologia e sudore per farsi notare e imporre all’attenzione fuggevole dei nostri tempi, ciò che hanno da offrire. Alessandro Porcella, che incontriamo a Londra, tra i tanti impegni, fa parte del Collettivo di CreAttivi Ryancreation, che proprio quest’anno ha premiato tre ‘sconosciuti’, che non godono di santi in paradiso, ma che hanno un enorme talento. E proprio il Premio Talento Puro è stato assegnato a Pier Caruso, JessiKa, e al giovanissimo Francesco Faggi. Saranno seguiti dal CollettivoCreAttivi -composto da maestranze provenienti da tutto il mondo- per un intero anno, con la collaborazione di EternalMagicOmnia, RCOEUROPE, MustangEntertainment, e PA74 Music di Alessanro Porcella…

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Connessi, con le pinne, il fucile e...

Nicola Bartolini Carrassi
Nicola Bartolini Carrassi

di Nicola Bartolini Carrassi

 

Estate connessi, sempre, ovunque. Nonostante i vip si stiano disconnettendo, sfoggiando non più l’ultimo modello di smart phone, ma il classico, solido, intramontabile Nokia, (o similare), che oltre a fare e ricevere telefonate, al massimo manda messaggi di testo e preistorici MMS, l’utente medio, famoso o no, viaggia con telefoni giganteschi: enormi tavolette tenute strette all’orecchio, o perennemente connesse con WhatsApp, Facebook, Wechat o Twitter. E se i social creano tanta dipendenza da aver generato una patologia epidemiologicamente preoccupante, le compagnie telefoniche, prima molto riluttanti a concedere traffico dati, ora, con l’arrivo del 4G ci viziano, conquistano e ingolosiscono con offerte sempre più ricche di Gigabyte. Aumenta anche la copertura e l’affidabilità, (vedi la campagna promozionale di Vodafone). Più giga = più connessione. Niente più radiolina in spiaggia per seguire gli incontri di calcio: smart phone, tablet e portatili ci permettono oggi di seguire la partita in streaming, concedendoci di non perdere un’azione. E la fetta più grande, nonostante una infrastruttura che ci rende tra gli ultimi paesi per capacità di connessione ad alta velocità, soprattutto quando si parla di cablatura, (paghiamo ancora il prezzo del carrozzone SIP, e la tragedia dell’ultimo miglio, obbligati a preferire consunte reti in rame ai cavi in fibra ottica e a pagare salatissime multe inflitte dalla UE), se la stanno ritagliando i fornitori di contenuti digitali on demand. Per farla breve, e orientarci nella giungla di offerte e player del mercato, ecco, se volete anche voi entrare nel club dei millennials, una guida alla miglior offerta.

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La parola d’ordine di asfo sanità “L’unione fa la forza...Veramente”

Di Katrin Bove

 

Il motto di Asfo Sanità è “l’unione fa la forza……veramente!”, fedele specchio di un’associazione che riunisce imprese con problemi e interessi comuni e aspira a mettere insieme i piccoli decisi a diventare grandi. 

Asfo Sanità svolge attività sindacale e di negoziazione nei confronti di enti locali, regionali, amministrazioni pubbliche e ministeri per risolvere i problemi specifici del comparto e promuovere iniziative a sostegno dell’attività economica delle imprese rappresentate. Organizza attività di formazione e di aggiornamento, promuovendo studi di settore su temi di principale interesse per la categoria.

Garantisce assistenza tecnico-normativa alle imprese offrendo, tra gli altri, servizi di consulenza fiscale e legale. Promuove periodiche operazioni di cessione dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni clienti, o di altri debitori privati, mettendo in piedi le necessarie azioni propedeutiche legali, di factoring e assicurative, a salvaguardia degli interessi delle imprese associate.

Le periodiche cessioni collettive pro soluto del credito hanno consentito e consentono alle imprese (grazie al consistente anticipo dei tempi di pagamento rispetto a quelli transattivamente previsti) di garantirsi la liquidità necessaria al finanziamento della propria attività commerciale. 

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BOSTON SCIENTIFIC: GRANDI PASSI NELLA RICERCA BIOMEDICA

Di Katrin Bove

 

La ricerca biomedica fa passi da gigante. Anche per i pazienti con stenosi aortica grave e ritenuti a elevato rischio chirurgico, la medicina offre oggi una nuova generazione di dispositivi per la sostituzione mini-invasiva della valvola aortica per via percutanea (Tavi).

Il nuovo sistema valvolare aortico Lotus Edge™ di Boston Scientific ha appena ricevuto il marchio CE ed è stato utilizzato per la prima volta con successo agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) Policlinico San Donato e Ospedale San Raffaele di Milano, due strutture del Gruppo ospedaliero San Donato.

 La sostituzione della valvola nativa con una artificiale, con intervento a cuore aperto e bypass cardiopolmonare è, in molti casi, l’unica soluzione possibile in presenza di stenosi aortica. Questa patologia provoca l’ispessimento e l’irrigidimento dei lembi della valvola causando il restringimento dell’apertura valvolare e la conseguente riduzione della circolazione sanguigna. La patologia, che colpisce il tre per cento dei pazienti sopra i 65 anni e il cinque per cento dei pazienti ultra 75ennni,  è determinata nella maggior parte dei casi dalla malattia calcifica degenerativa, cioè da un accumulo di calcio nei lembi valvolari. In Europa ci sono circa un milione e 200mila pazienti affetti da stenosi aortica sintomatica severa.

Molti pazienti sono però ritenuti non idonei o, comunque, a rischio elevato per essere sottoposto a intervento chirurgico. Per questa tipologia di pazienti l’unica soluzione terapeutica viene oggi dall’utilizzo di sistemi che consentono di inserire e posizionare la nuova valvola con un approccio mini-invasivo. Recenti indagini condotte in Europa hanno inoltre rilevato che circa 190mila anziani affetti da stenosi aortica grave sono “candidati” alla procedura Tavi e che, ogni anno, quasi 18mila nuovi pazienti saranno ritenuti idonei a questa procedura.

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ASL-RIETI: GLI INTERVENTI DOPO IL SISMA PICCOLI PASSI VERSO IL FUTURO

Di Laura Figorilli - Marilina Colombo - Domenica Tomassoni*

 

24 Agosto 2016 ore 3.36: un forte sisma di magnitudo 6,0 devasta l'area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, provocando 298 morti e numerosi feriti. Le gravi catastrofi come questa strappano drammaticamente  ad un alto  numero di persone tutto quello che hanno costruito nella loro vita: la casa, il lavoro, gli affetti. Anche l’assistenza sanitaria e sociale su cui si basa l’equilibrio, in alcuni casi fragile, della salute di persone anziane in un territorio incantevole , ma impervio, viene meno. 

 L’Agenzia regionale emergenza sanitaria ha assicurato i primi interventi sui luoghi  del  sisma: alle ore 4.16  sono arrivate le  prime ambulanze su Amatrice e Accumoli,dalle ore 5.30  alle ore 11.15  sono stati attivati 4 Presidi Medici Avanzati  (PMA) al fine di consentire la stabilizzazione clinica dei feriti e la loro  centralizzazione in elicottero presso i DEA di II livello, oppure in ambulanza verso l’Ospedale di Rieti “S. Camillo de Lellis”.

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POLICLINICO UMBERTO I DI ROMA TRAPIANTI D’ORGANO, L’ECCELLENZA

Domenico Alessio
Domenico Alessio

Di Domenico Alessio*

 

In occasione del 40esimo congresso della Società italiana trapianti d’organo, tenuto all’hotel Ergife di Roma dal 26 al 28 ottobre, è stata festeggiata anche la ricorrenza dei 50 anni dal primo trapianto d’organo in Italia avvenuto al Policlinico Umberto I.

L’evento, che ha assunto particolare importanza dal punto di vista medico-scientifico, ha ripercorso tutta l’attività trapiantologica ricordando non solo il periodo pioneristico con i primi trapianti di reni a livello nazionale effettuati dal professor Paride Stefanini nel 1966, ma ha rappresentato principalmente la realtà attuale e le prospettive future di questa straordinaria disciplina terapeutica che vede all’avanguardia, in termini di numero e di successi, la nostra grande struttura ospedaliero-universitaria romana. Il Policlinico ha registrato negli ultimi  tre anni un incremento nei trapianti di circa il 20 per cento raggiungendo il primo posto nella Regione Lazio e nel 2011 è  riferimento interregionale dell’Organizzazione Centro Sud Trapianti e “Italian Gate to Europe”, struttura di coordinamento realizzata in convenzione con il Centro nazionale dei trapianti (Cnt) per lo scambio di organi tra l’Italia e Paesi stranieri.

Alla cerimonia era presente il professor Raffaello Cortesini che nel 1982 effettuò il primo trapianto di fegato in Italia e gli  illustri chirurghi dei vari Centri trapianti a livello nazionale ed estero, nonché un numero consistente di persone trapiantate negli anni e rappresentanti delle istituzioni, delle comunità scientifiche e delle associazioni. E’ stata l’occasione propizia per fare il punto della situazione e ripartire con nuove sfide e nuovi successi.

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Conflitti di interesse: troppi dati, poche informazioni?

 

Di Nino Cartabellotta*

 

I conflitti di interesse in sanità vengono generalmente identificati con i comportamenti “sconvenienti” dei singoli, rispetto al loro ruolo professionale o istituzionale. In realtà, il conflitto di interessi non è un comportamento, ma una condizione nella quale il medico si trova quando la sua indipendenza è compromessa da relazioni esistenti, oppure quando il suo giudizio professionale sulla salute del paziente viene influenzato da un interesse secondario (es. vantaggio finanziario o personale).

È bene sottolineare che gli interessi secondari non sono illegittimi in quanto tali (il guadagno economico è parte integrante dell’attività professionale): tuttavia il conflitto emerge quando questi prevalgono sui doveri etici, deontologici e legali del medico. Ecco perché è necessario assumere una prospettiva diversa, ovvero misurare l’entità del conflitto di interesse in relazione alla potenziale slealtà dell’influenza esterna, a prescindere dai comportamenti che ne possono conseguire: all’estero da tempo diverse iniziative si battono per rendere pubblici sponsorizzazioni e finanziamenti dell’industria farmaceutica in favore dei singoli medici (pagamenti per la partecipazione a convegni, onorari per la partecipazione in qualità di moderatori o relatori, assistenza al training, partecipazione a comitati, gruppi di lavoro, etc.).  In questo modo ai pazienti vengono forniti strumenti per capire se e quanto le decisioni terapeutiche che li riguardano possono essere influenzate da interessi secondari del loro medico.

In Italia, la spinosa questione dei conflitti di interesse in sanità non è mai stata affrontata in maniera commisurata alle potenziali conseguenze sul SSN, la cui sostenibilità è legata anche all’integrità professionale di tutti gli attori.

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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Walter Ricciardi
Walter Ricciardi

Di Walter Ricciardi*

 

Con la nomina, entro novembre, dei nuovi direttori di centri e dipartimenti, l’Istituto Superiore di Sanità riparte con un profilo rinnovato e nuove competenze. Più snello il numero dei dipartimenti, ridotti a sei e più ricco, invece, il numero di strutture più agili e flessibili come i centri nazionali e i centri di riferimento che diventano in tutto diciotto e ospitano temi innovativi come l’eccellenza delle cure, l’health technology assessment,  la salute globale o il centro dipendenze e  doping,  a confermare la natura eterogenea e la ricchezza degli expertise dei nostri ricercatori e dei nostri laboratori. 

Minimo comune denominatore di tutte le strutture è la vocazione alla ricerca traslazionale che è alla base del nostro lavoro per la salute pubblica per cui l’attività dei nostri laboratori è tesa innanzitutto verso nuovi mezzi diagnostici e terapeutici al servizio dei pazienti, oltre che alla costruzione di sistemi per rendere più efficace ed efficiente l’intera rete del Servizio Sanitario Nazionale.

In questa nuova cornice abbiamo cercato di fare un’operazione capace di coniugare la prestigiosa tradizione di questo Istituto che compirà a breve ottanta tre anni con l’innovazione di cui deve essere protagonista per continuare ad avere un ruolo determinante nel Servizio Sanitario Nazionale e nel sistema della ricerca internazionale. Un istituto che ha ospitato nei suoi laboratori premi Nobel come Ernst Chain, Daniel Bovet e Rita Levi Montalcini, lo stesso nel quale è stato realizzato il primo microscopio elettronico del Paese nel 1941 ed è stata costruita una fabbrica di penicillina per far fronte, negli anni sessanta, al bisogno di immunizzazione della popolazione e che ha contribuito a realizzare la storia della salute pubblica del nostro Paese. 

Un binomio di tradizione e innovazione, quindi, ha segnato la strada sulla quale abbiamo progettato la riorganizzazione. A strutture come i dipartimenti sono stati affidati i temi funzionali alle grandi sfide epidemiologiche del Paese, dove si concentra la maggior parte della ricerca su diagnosi e terapie innovative senza però rinunciare ad alcune attività di controllo e di tutela della salute combinando quindi in diverse funzioni l’alta competenza dei nostri ricercatori.  Tutte le funzioni sono state riorganizzate in maniera più omogenea, lasciando integra la formula, non frequente in Europa, secondo la quale ricerca e controllo vengono condotte nello stesso istituto e dove per entrambe le attività vengono utilizzate expertise e ricercatori che utilizzano il loro know how da diverse angolazioni aumentando moltissimo la qualità dei controlli per la salute.

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TERNA: centro della rete europea

Il contesto elettrico in cui opera Terna, la società che gestisce la rete elettrica italiana, in pochi anni è mutato radicalmente. Grazie alla crescita e alla diffusione delle fonti rinnovabili, che solo in Italia rappresentano stabilmente circa il 40% della produzione, è cambiato necessariamente anche il modo di concepire e sviluppare le grandi reti per il trasporto dell’energia: l’instabilità e l’imprevedibilità in particolare di eolico e fotovoltaico, hanno reso e renderanno sempre più in futuro necessaria la realizzazione di reti più efficienti e sicure.

Obiettivo delle interconnessioni elettriche transfrontaliere, strutture prioritarie nella politica energetica europea, è quello di fornire maggiore sicurezza per il sistema elettrico nazionale e internazionale, diversificare il mix di combustibili, ridurre la dipendenza da un ristretto numero di Paesi fornitori di energia e diminuire i costi per imprese e cittadini, nonché sfruttare pienamente, integrandole in rete, la produzione di energia da fonti rinnovabili, che potrà essere così trasportata dai parchi eolici e fotovoltaici verso i centri di consumo.

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Fincantieri sbarca in cina

Di Katrin Bove

 

Fincantieri approda in Cina. Allo scopo dichiarato di acquisire un ruolo di primo piano a presidio di un mercato strategico e ad alto potenziale. Una mossa che ha spiazzato i concorrenti europei, intenzionati ad acquisire posizioni di rilievo nella “nuova frontiera” della crocieristica. Un’inversione di tendenza quindi, a opera del gruppo italiano guidato da Giuseppe Bono, visto che l’Europa in passato è rimasta a guardare mentre la sua industria finiva in mano agli operatori stranieri, come nel caso della Francia con la Corea del Sud o, più di recente, della Germania con Hong Kong.

Il ministero dei Trasporti di Pechino sostiene che il mercato crocieristico cinese sta registrando una significativa espansione, avendo raggiunto il milione di passeggeri nel 2015. Stima le sue potenzialità di crescita fino a quattro milioni e mezzo di passeggeri nel 2020, un dato che porterebbe il mercato cinese al secondo posto nel mondo dopo quello degli Usa, e a una cifra oscillante tra gli otto e i dieci milioni nel 2030, diventando così primo in assoluto. Obiettivi pienamente alla portata di mano della Cina

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“La Voce” del sacro convento

Padre Enzo Fortunato
Padre Enzo Fortunato

Di Donatella Milani

 

Assisi, terra del dialogo e della pace. "E' la mia casa naturale - dice padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento  della rivista san Francesco e del portale sanfrancesco.org -, di tutti i francescani e gli uomini di buona volontà... La mia guida quotidiana? La fede e gli insegnamenti di Francesco, sempre attualissimi". 

Padre Enzo, che a dispetto dell'anagrafe ha già un ricchissimo bagaglio di esperienze lungo la strada, spesso non facile, del dialogo,  ha visto, incontrato, mediatoparlato con i potenti del mondo sempre con l'obiettivo della pace e del sostegno ai più deboli e bisognosi. "E' quello che ci ha insegnato Francesco..." . Già un nome, quello del Poverello scelto non a caso dal Santo Padre.

"Papa Bergoglio _ ricorda padre Enzo _spiegò nel suo primo incontro con la stampa, il 16 marzo del 2016, la sua scelta: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco, come Francesco da Assisi.

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I CAMBIAMENTI NELLE IMPRESE BILANCI, NON SOLO NUMERI

Di Ornella Cilona

 

E' vera gloria? Come Alessandro Manzoni con Napoleone, investitori e amministratori delegati si chiedono se la norma comunitaria sui bilanci sociali sia  un fuoco di paglia o rappresenti un grande cambiamento. Dal primo gennaio del prossimo anno, tutte le maggiori imprese quotate in Borsa, le banche e le assicurazioni con sede nel Vecchio Continente dovranno pubblicare informazioni di natura sociale e ambientale, così come prevede la Direttiva europea 95 del 2014. Il cammino di questa norma è stato accidentato. Nell’ottobre 2011 la Commissione Ue pubblica una Comunicazione che delinea la strategia comunitaria in materia di responsabilità sociale, riconoscendo per la prima volta che la materia dev’essere regolamentata: le iniziative volontarie delle imprese non bastano

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Trump, l’Europa e l’Italia

Di Pietro Romano

Le agenzie di scommesse pagavano 670 volte l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Usa, quando annunciò la sua candidatura alla nomination del Partito Repubblicano. In poco tempo il premio precipitò a quota 67 dollari per un solo biglietto verde scommesso. Poi, giorno dopo giorno, la forbice si è ridotta e la quota si è avvicinata, alla vigilia del voto,  a quella della candidata democratica Hillary Clinton. Quando un giornale dalla lunga storia come il “New York Times” scriveva, invece, che l’esponente democratica  - la candidata del “business as usual”, “tutto come al solito” ma anche “affari come al solito” – disponeva del 71 per cento delle intenzioni di voto.

Come mai tra agenzie di scommesse e “autorevoli opinionisti” potevano sopravvivere due visioni tanto differenti della realtà? Si poteva, si può, circoscriverlo alla ventilata vergogna degli elettori di Trump di ammettere la propria preferenza? Perfino in alcuni sondaggi segreti? Troppo facile. Questa strana dicotomia, in realtà, è stata creata da quella folta schiera di analisti-tifosi che da anni procedono e pontificano in totale contrasto con la realtà. Probabilmente ha ragione Daniele Capezzone: peggio del ceto politico a volte c’è solo la mitica società civile; e peggio della società civile c’è un suo sotto-insieme particolarmente snob: gli esperti. Ed è la consorteria degli esperti, autentico club di mandarini, a non aver compreso (per l’ennesima volta) quanto accadeva nel mondo reale, nella fattispecie gli Usa. Gli esperti guardano al candidato, non ai potenziali elettori. Come lo sciocco, guardano al dito che indica e non alla Luna che è indicata.

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