di Roberto Fiacco
Rivalutare la cultura di zona sensibilizzando i cittadini.
Problemi e tematiche del territorio portate avanti con petizioni e sit in, eventi e manifestazioni. Sono questi i programmi e la mission del Movimento Catilnario, una associazione nata tre anni fa e che punta all'aggregazione sociale su tutto il territorio metropolitano di Roma. Ora insieme all’associazione puntiamo parallelamente ad una nuova realtà politica.
Non è facile affrontare problematiche sociali, ambientali, culturali in una metropoli come Roma, divisa in quartieri più o meno popolosi, delle metropoli all'interno di una metropoli, con realtà ed esigenze diverse.
Tutto ciò però è possibile se alla base di tutto ci sia la volontà di cambiare, di dare una sferzata all'immobilismo ormai imperante in tutto quello che riguarda le questioni legate alla vivibilità cittadina sotto ogni punto di vista.
Il Movimento da me guidato e presieduto è una associazione presente nel VII municipio di Roma.
Gli obiettivi primari sono non solo la rivalutazione storico - culturale del VII municipio (uno dei più ricchi di storia, dove sono presenti reperti archeologici risalenti all'epoca degli antichi romani, come la via Appia, le Tombe Latine, i Cessati Spiriti, il parco della Caffarella e via dicendo) ma anche la risoluzione dei problemi dei cittadini romani attraverso petizioni popolari e riunioni ed incontri con le istituzioni. Un esempio di tale binomio rivalutazione/risoluzione, cultura/problem solving è stato il concorso fotografico indetto a gennaio 2017 dal Movimento sul degrado dei quartieri e che ha suscitato un vivo interesse collettivo.
Da dove nasce il nome del Movimento?
Catilina era un console che disapprovava ogni forma di malversazione, e cercava in tutti i modi di incutere il senso della giustizia e della dignità nella popolazione.
In altre parole, come il console romano il Movimento vuole abbattere ogni barriera che porta all'indifferenza e alla chiusura mentale verso le realtà che ci circondano.
Oggi si è portati a dire: « Ma che ci importa, tanto non cambia nulla». Ebbene, è proprio questo modo di pensare che i componenti e soci del Movimento vogliono superare. Come? Contattando le persone, ascoltando ma senza imporre niente, perché i cittadini devono parlare, devono proporre, devono essere protagonisti.
I giovani, specialmente in un contesto che vuole chiuderli dentro le "campane di vetro" dei cellulari, dei pc, di Facebook, di whatsapp, dei social media, devono essere maggiormente coinvolti, sensibilizzati ad uscire allo scoperto, operando attivamente attraverso la raccolte di firme, le petizioni sui problemi e disagi della propria città. Avvicinarsi al mondo della scuola, con seminari e incontri sui temi sociali, ascoltando i ragazzi è uno degli obiettivi prossimi del Movimento.
Ovviamente quando si toccano i disagi sociali l'occhio va dritto sulle istituzioni politiche che gestiscono i municipi, troppe volte oggetto di attacchi per il loro scarso funzionamento sotto gli occhi di tutti; quelle stesse istituzioni alle quali il Movimento si è rivolto spesso per cercare soluzioni ai problemi segnalati dalla gente, ottenendo il più delle volte risultati concreti e positivi.
I cittadini sono stanchi, e il malcontento cresce di giorno in giorno, un malcontento che suscita rabbia e indignazione ma nel contempo accresce la voglia d andare oltre. Il Movimento vuole metterci la faccia in prima persona per cercare di chiudere le vere buche che impediscono lo sviluppo di un territorio, le "buche istituzionali".
Come rimediare a questo perenne clima di disperata fiducia?
Ed è proprio per poter incidere più profondamente sulle decisioni della politica romana che i soci del Movimento Catilinario hanno deciso, da un lato, di iniziare a radicarsi in altri quartieri e municipi della Capitale e, dall'altro, di avviare parallelamente la costituzione di un movimento politico che verrà formalizzato nei prossimi mesi.
Il Movimento intende promuovere, innanzitutto, il concetto di competenza ossia far ricoprire in ciascun ruolo, in qualsiasi carica o ambito professionale ed istituzionale chi ne ha le reali competenze.
Inoltre, è convinto che vada introdotto gradualmente un modello di Stato federale dove ciascuna comunità del nostro Paese possa gestire direttamente i suoi interessi legittimi attraverso forme di governo locale che meglio rappresentano le problematiche dei propri cittadini, evitando la moltiplicazione dei centri di costo ed il sovraffollamento di più articolazioni statali e locali nella gestione delle funzioni pubbliche. Un esempio su tutti: la Protezione civile che vede protagonisti i rappresentanti di vari enti, dal Comune alla Provincia, dalla Regione al Dipartimento della Protezione civile. Poi, però, quando si verifica qualche calamità naturale o emergenza l'efficienza di un pronto e risolutore intervento sfuma nelle solite polemiche del mancato coordinamento dell’apparato della Protezione civile e della necessità dei volontari.
Uno Stato non può basarsi sul volontariato ma sulla professionalità di chi viene pagato per svolgere i compiti a esso assegnati.
In realtà, la crisi economica che il nostro Paese sta attraversando cela il vero volto della crisi che è morale, sociale ed istituzionale. Solo con un profondo cambiamento culturale, con una "rivoluzione" intelligente del modo di affrontare il quotidiano e di programmare il futuro sulla scorta della esperienza del passato potremmo provare a uscire dal "pantano" in cui ci siamo finiti.
Il Movimento Catilinario è uno dei protagonisti di questa rinascita di Roma e dell'intero Paese. Il Movimento Catilinario siamo noi e siete anche voi, tutti insieme ce la possiamo fare.
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