Di Franco Antola
l fiore all'occhiello, nuova ammiraglia della “flotta”, è un gioiello da 64 metri, in costruzione nel cantiere della Spezia, uno dei tre che fanno capo alla società, insieme a quello di Ameglia (La Spezia) e Viareggio. L’assemblaggio dei blocchi di costruzione dello yacht – ad oggi il più grande “Sanlorenzo” mai realizzato - è già iniziato nella nuova area produttiva riservata ai colossi del mare, dove vengono realizzate le imbarcazioni in metallo dai 40 agli 80 metri di lunghezza. La consegna è prevista per il 2019. A staccare l'assegno di circa sessanta milioni di euro sarà un facoltoso armatore argentino affascinato dalle eleganti linee esterne e dal sontuoso e innovativo allestimento interno.
E' con imbarcazioni come queste che la i cantieri Sanlorenzo di Massimo Perotti puntano a conquistare i mercati internazionali di fascia alta, un segmento per il quale – come ricorda il giovane ad Ferruccio Rossi – la società ha da poco acquisito la vasta area produttiva all'interno del golfo spezzino già sede dell'Inma. Un'operazione che, assieme alle produzioni di imbarcazioni minori (si fa per dire), ha proiettato San Lorenzo al secondo posto nella classifica dei maggiori costruttori al mondo di imbarcazioni sopra i 24 metri (il Global Order Group 2016 vede al primo posto Azimut Benetti e al terzo Ferretti Group).
Ma è davvero così ricco di prospettive un settore che pure si pensava messo in ginocchio dalla crisi planetaria cominciata nel 2008?
“La realtà – osserva Rossi – è che alcuni fattori specifici hanno contribuito alla nostra crescita. La contrazione più forte del mercato si è registrata in Italia fra il 2009 e il 2012, quando si sono sommati ai fattori di crisi globali le misure fiscali del governo Monti, una vera e propria caccia alle streghe nel settore della nautica da diporto. Una fase che, paradossalmente, negli anni immediatamente successivi ci ha però rafforzato grazie alle nostre eccellenze. Decisiva, per noi, a parte la ripresa del mercato interno ed internazionale, è stata poi la continuità manageriale garantita da Massimo Perotti che, dopo 22 anni in Azimut Benetti, nel 2005 ha acquisito il controllo di Sanlorenzo subentrando a Jannetti. La crescita è stata costante. All'espansione sui mercati interni ed europei (soprattutto Francia e Grecia) è seguita la crescita sul versante americano ed asiatico”.
Solo questo il segreto del vostro successo?
“C'è anche un altro fattore importantissimo e cioè la diversificazione produttiva – spiega Rossi – con la realizzazione di nuove tipologie di imbarcazioni che si sono affiancate alle tradizionali barche veloci plananti, come le cosiddette navette, ovvero barche più lente, da 16-17 nodi, per le lunghe crociere, di lunghezza compresa fra i 27 e i 38 metri”.
Imbarcazioni cui si sono aggiunti, come detto, i superyacht la cui realizzazione è ora possibile nel grande cantiere affacciato nel golfo della Spezia, che fa capo alla Sanlorenzo Superyacht (quello di Ameglia, sempre in provincia della Spezia, sorge lungo il fiume Magra, all'interno del perimetro del Parco). L’imponente nuovo sito produttivo, con accesso diretto al mare, ospita, oltre al colosso da 64 metri, anche due modelli 460 Explorer e due scafi da 52 metri del nuovo modello 52Steel, e consentirà al cantiere anche importanti attività di refitting per grandi imbarcazioni.
La nuova organizzazione produttiva ora prevede la costruzione dei megayacht sopra i 40 metri in metallo alla Spezia; quelli da 20 a 30 metri in vetroresina ad Ameglia (dove il cantiere si è insediato nel 1999, nell'area prima occupata dal vecchio cantiere Crestitalia) e quelli da 30 a 40 metri in vetroresina nello “storico” cantiere di Viareggio dove Sanlorenzo è nata nel 1958.
Megayacht a parte, per Sanlorenzo il 2016 si è chiuso con un bilancio largamente positivo: trenta vari e una previsione di fatturato di oltre 300 milioni di euro a fronte dei 220 del 2015. Valori espressi anche dall' Ebitda (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, cioè gli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti) che si è attestato nel 2016 a 24 milioni di euro (oltre dieci milioni l'utile ante-imposte).Un anno festeggiato con il lancio di “I”, undicesimo SD112, una navetta in vetroresina di 34,10 metri con scafo semidislocante, costruito su misura, secondo le richieste e il gusto dell'armatore. Il varo è avvenuto nei cantieri di Viareggio alla presenza del committente privato – un facoltoso cliente belga - che, per l'occasione è arrivato con famiglia ed amici per celebrare l'“evento”. Nel 2017 non mancheranno occasioni e sedi prestigiose per presentare la produzione San Lorenzo, la cui gamma di modelli è attualmente suddivisa in quattro linee: SL, SD, SY e SX, per il cui debutto è stato scelto il Cannes Yachting Festival. Come dire: lusso, mondanità e alta tecnologia nautica.
TRE POLI PRODUTTIVI
La storia di Sanlorenzo spa sviluppa la sua produzione in tre distinti cantieri: ad Ameglia (superficie totale 75mila metri quatri, di cui 25mila coperti), Viareggio (22mila metri di cui 15mila coperti) e La Spezia (50mila metri di cui 30mila coperti). Ha attualmente 246 dipendenti diretti operativi nei tre poli produttivi, cui si aggiungono mille addetti di società che lavorano in appalto, alimentando così un vasto indotto.
La storia di Sanlorenzo comincia nel 1958, anno in cui il cantiere viene fondato da Gianfranco Cecchi e Giuliano Pecchia a Limite sull'Arno, vicino Firenze. Nel 1972 Giovanni Jannetti acquisisce la società e apre a Viareggio dove, nel 1985, i Cantieri navali San Lorenzo varano il primo modello in vetroresina (SL57). Dieci anni più tardi, con il varo di SL100, Sanlorenzo entra nel settore dei superyacht. Nel 1999 Sanlorenzo si sposta ad Ameglia (La Spezia) all'interno del Parco naturale Montemarcello-Magra, ottenendo la certificazione UNI EN ISO 14001, che attesta il massimo rispetto dell'ambiente durante il processo produttivo. Nel 2005 la svolta: Massimo Perotti acquista la quota di controllo dei Cantieri Navali Sanlorenzo Spa da Giovanni Jannetti, che diventano Sanlorenzo Spa. Due anni dopo, 2007, Sanlorenzo torna a Viareggio apre una seconda divisione per la produzione di nuove linee. Viene varato il primo SD92 e il primo 40Alloy, vincitore dello Show Boats Design Award e di due World Superyacht Award. Un successo bissato nel 2008 col varo del primo SD122, vincitore del World Superyacht Award. L'anno successivo scende in acqua il primo SL104, poi premiato con l'ADI Italian Innovation Award. Nasce la nuova generazione di yacht Sanlorenzo nella storica gamma di Ameglia. A seguire altre importanti tappe: nel 2010 il varo del primo 46Steel, prima nave dislocante in acciaio, cui segue nel 2011 il primo SL94 che si aggiudica il premio Barca dell'anno. Sanlorenzo diventa il terzo cantiere al mondo nella produzione di yacht sopra i 24 metri. Nel 2013 viene varato il primo SL118, nuova ammiraglia della produzione in vetroresina. Nel 2014 Sanlorenzo raggiunge il secondo posto nella classifica dei maggiori costruttori al mondo di imbarcazioni sopra i 24 metri mentre nel 2015 vengono varati i primi due modelli della linea 460Exp e SL86. Nel 2016 l'apertura della sede spezzina dedicata alla produzione di superyacht metallo.
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