Di Donatella Milani
Assisi, terra del dialogo e della pace. "E' la mia casa naturale - dice padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento della rivista san Francesco e del portale sanfrancesco.org -, di tutti i francescani e gli uomini di buona volontà... La mia guida quotidiana? La fede e gli insegnamenti di Francesco, sempre attualissimi".
Padre Enzo, che a dispetto dell'anagrafe ha già un ricchissimo bagaglio di esperienze lungo la strada, spesso non facile, del dialogo, ha visto, incontrato, mediatoparlato con i potenti del mondo sempre con l'obiettivo della pace e del sostegno ai più deboli e bisognosi. "E' quello che ci ha insegnato Francesco..." . Già un nome, quello del Poverello scelto non a caso dal Santo Padre.
"Papa Bergoglio _ ricorda padre Enzo _spiegò nel suo primo incontro con la stampa, il 16 marzo del 2016, la sua scelta: “Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco, come Francesco da Assisi.
E' per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”. Spunti e appunti di una nuova pagina di storia, di un Papa che si è voluto chiamare Francesco per non dimenticare i temi tanto cari al Santo. Vivremo nei prossimi mesi_ anticipa _ un momento molto forte e di grande impatto sociale nelle attività di pace e dialogo. Il 17 dicembre al tradizionale concerto di Natale che si terrà nella basilica Superiore di San Francesco e a un incontro sui temi legati alla pace, al dialogo e alla fraternità, parteciperà ad Assisi anche il presidente della Colombia e Premio Nobel per la Pace, Juan Manuel Santos, impegnato nel processo di pace con le Farc".
Francesco era uomo dei poveri. E ad Assisi si è spesso parlato di economia solidale...
"Potrebbe sembrare forzato associare il pensiero economico ai precetti di Francesco d'Assisi, ma in realtà la vicinanza è molto più forte di quello che si potrebbe pensare. Gli insegnamenti francescani - dice - possono contribuire ad un nuovo e più equo modo di vivere, non solo a livello etico ma anche a livello materiale. Francesco ha voluto far comprendere come la vita di una persona abbia valori molto più alti che vivere nella ricchezza ed è da questa concezione che sono nate le attività economiche di aiuto ai fratelli più sfortunati. Sono stati i francescani a dare vita alle prime esperienze di economia solidale attraverso l'istituzione dei Monti di Pietà e monti frumentari. Già dal 1462 - fa notare - il padre francescano Barnaba Manassei aveva creato questo istituto per calmierare il costo del denaro a favore delle forze lavoro: un minicredito a interesse che liberò tante persone in difficoltà dagli usurai. Ma non c'è solo questo, furono i francescani ad introdurre il concetto di Bene Comune, cioè la condivisione di un dato bene con tutta la comunità che garantisce il benessere di tutti. E' un modo di tratteggiare l'economia che andrebbe applicato anche alla nostra contemporaneità. Risolverebbe molte cose...".
Francesco era l'uomo del Creato. "Dobbiamo avere cura del Creato, di cui siamo custodi e non padroni".
"E’ importante considerare che la terra, per noi esseri umani, è un dono. Il Creato e la natura sono il contesto, lo spazio che ci è stato dato per vivere e amministrarlo come custodi e non come sfruttatori. Nella natura dobbiamo percepire la bontà, la perfezione, l’amore e la cura di Dio per la vita nel suo insieme, proprio come aveva fatto Francesco d’Assisi. In diversi passi della sua vita, come ci dicono le fonti francescane, numerose sono state le azioni, i piccoli gesti che ha compiuto e che rivelano però un grandissimo significato dal punto di vista del rispetto e dell’impegno per la natura. Ne è l'esempio il “Cantico delle Creature”. Un’opera unica, non solo perché si tratta del primo componimento volgare della lingua italiana, ma perchè è una vera e propria preghiera permeata da una visione positiva della natura. Da ciò deriva il senso di fratellanza fra l'uomo e tutto il creato. Come esseri umani abbiamo grandi responsabilità nei confronti della natura anche perchè siamo stati noi a sfruttare l'ambiente in maniera irresponsabile".
Emergenza ambientale uguale emergenza etica?
"Il problema ecologico, come ha affermato Papa Francesco, è innanzitutto un problema etico. Ma se da un lato i dati scientifici fanno squillare un campanello di allarme che sarebbe irresponsabile sottovalutare, dall'altro è bene sottolineare che tendenza non significa destino. Siamo quindi ancora in tempo per invertirla".
Giornata del dialogo interreligioso, marcia della pace, note e preghiere a sostegno dei deboli e degli oppressi. Insomma, Assisi sempre più luogo di incontro.
"L'arte, la musica, la spiritualità sono elementi imprescindibili da Assisi e da quello che rappresenta: la città del dialogo, della pace e della fraternità. La bellezza della Basilica di San Francesco e i tanti eventi culturali e religiosi, non ultimo il trentennale dello Spirito di Assisi, aiutano e incoraggiano gli uomini di buona volontà a tenere il cuore aperto e pronto ad incontrare l'altro. San Francesco ne è l'esempio come quando nel lontano 1219 si recò, contro i pareri di tutti e in piena crociata, a Damietta per incontrare il sultano d’Egitto Malik al Kamil. Un momento estremamente significativo e attuale per le sue conseguenze nel dialogo tra nazioni e fedi, tra culture e uomini e soprattutto per la pace. L’incontro a Damietta oltre che ad essere storico, è la porta che l'Oriente apre verso l'Occidente e viceversa. Sono due uomini illuminati che lasciano spalancata ogni possibilità per favorire l'incontro e la pace. Lo stesso Papa Francesco in questi ultimi mesi insiste, di fronte all'escalation di atti e attentati di violenza, di guerre vecchie e nuove che seminano dolore, miseria e sangue su vecchi e nuovi continenti, sull'importanza del perdono e della pace. Nessun territorio è escluso. Nessuno di noi può sottrarsi a gesti di perdono e pace. Siamo in cammino per costruire ponti di dialogo e per abbattere i muri d'indifferenza e violenza. Questo -conclude- è l'impegno di Assisi".
SCHEDA BIOGRAFICA
Padre Enzo Fortunato, giornalista e direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, del mensile San Francesco Patrono d'Italia e del portale sanfrancesco.org.
Frate minore conventuale di Assisi. E' stato professore presso la Pontificia Università Antonianum, l'Istituto Teologico di Assisi e la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Padre spirituale dei giovani postulanti dal 1995 al 2004. Nel marzo 2012 con il volume "Siate amabili", prefazione del Cardinale Gianfranco Ravasi, ha ricevuto il premio internazionale di giornalismo "Biagio Agnes". Dal 2005 dirige la rivista "San Francesco patrono d'Italia", edita dai frati del Sacro Convento di Assisi (oltre 100.000 copie). Nel segno del 'dialogo' il mensile contiene pagine di francescanesimo tradotte in inglese e arabo ed è pubblicata anche in cinese e braille.
CONSULTA LA SEZIONE 'ULTIMISSIME', PER LEGGERE TUTTI GLI ARTICOLI DELL'ULTIMO NUMERO DI NUOVA FINANZA