La parola d’ordine di asfo sanità “L’unione fa la forza...Veramente”

Di Katrin Bove

 

Il motto di Asfo Sanità è “l’unione fa la forza……veramente!”, fedele specchio di un’associazione che riunisce imprese con problemi e interessi comuni e aspira a mettere insieme i piccoli decisi a diventare grandi. 

Asfo Sanità svolge attività sindacale e di negoziazione nei confronti di enti locali, regionali, amministrazioni pubbliche e ministeri per risolvere i problemi specifici del comparto e promuovere iniziative a sostegno dell’attività economica delle imprese rappresentate. Organizza attività di formazione e di aggiornamento, promuovendo studi di settore su temi di principale interesse per la categoria.

Garantisce assistenza tecnico-normativa alle imprese offrendo, tra gli altri, servizi di consulenza fiscale e legale. Promuove periodiche operazioni di cessione dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni clienti, o di altri debitori privati, mettendo in piedi le necessarie azioni propedeutiche legali, di factoring e assicurative, a salvaguardia degli interessi delle imprese associate.

Le periodiche cessioni collettive pro soluto del credito hanno consentito e consentono alle imprese (grazie al consistente anticipo dei tempi di pagamento rispetto a quelli transattivamente previsti) di garantirsi la liquidità necessaria al finanziamento della propria attività commerciale. 

Compito primario di Asfo Sanità è soprattutto quello di sostenere le imprese associate nel loro impegno professionale quotidiano, monitorando le istanze provenienti dal territorio e assicurando assistenza tecnica e consulenza nel rapporto quotidiano con la Pubblica amministrazione.  Solo così è possibile presentarsi sul mercato e, al cospetto degli interlocutori istituzionali, riuscire a far valere con autorevolezza e credibilità le ragioni degli associati, raggiungendo gli obiettivi desiderati.

In quest’ottica di visione comune si è tenuto lo scorso 24 Ottobre a Roma l’importante Convegno organizzato da Asfo Sanità e Confcommercio sul tema “Innovazione e Qualità nel sistema sanitario nazionale”.

La partecipazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha creato un’occasione di dialogo tra le istituzioni e i fornitori di beni e di servizi ospedalieri, in un momento particolarmente significativo per l’economia del paese coincidente da un lato con l’approvazione in Consiglio dei ministri  della Legge di Stabilità per il 2017 e dall’altro con il previsto appuntamento referendario di inizio dicembre sulla riforma costituzionale.

Al convegno, inoltre, erano presenti numerose personalità, dal vice presidente di Confcommercio, Renato Borghi, al professor Enrico Michetti, direttore della Gazzetta Amministrativa della Repubblica, a presidenti di Tar, direttori generali di aziende ospedaliere oltre all’intero staff tecnico del ministro della Salute e a una vasta platea di imprenditori, operatori sanitari ed esperti del settore.

Tra i relatori anche l’ingegner Carlo Tagnin, Public administration & Business director di Engie Italia, gruppo mondiale di energia e safety, da tempo impegnato in investimenti massicci nel settore sanità sotto il profilo dell’efficienza, dell’ambiente e della sicurezza.

Il presidente di Asfo Sanità, Massimo Riem, ha ricordato il ruolo essenziale svolto dalle Pmi nel sistema di acquisizione di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione per la rete di competenze specialistiche e la valenza occupazionale da esse possedute, e ha chiesto che le Pmi - anche alla luce della recente approvazione del Nuovo Codice degli Appalti - abbiano concrete ed effettive condizioni di accesso con pari opportunità al mercato degli approvvigionamenti, alle prese con una mutazione radicale dei processi di gestione. Il tutto con l’esigenza di mantenere alta la qualità nell’offerta di beni e servizi a fronte di una rigorosa politica di spesa imposta dal difficile contesto economico attuale.

 

Il presidente Riem ha sottolineato quanto le Pmi siano strette nella morsa delle centrali di committenza e di bandi di gara sempre più penalizzanti quanto a specifiche tecnico-finanziarie, rilevando l’esigenza di tracciare un modello di acquisti (governato dalla politica) che metta al centro la definizione del benchmark. 

Questo, sia rispetto ai prezzi, sia rispetto al prodotto, all’interno del quale, una volta definiti i parametri e gli standard di controllo, si possa consentire alle singole strutture sanitarie di identificare ed acquisire quei beni e servizi che ritengono più adatti e performanti per le proprie esigenze. Il tutto, salvaguardando la sopravvivenza di un comparto come quello delle Pmi Fornitrici di beni e servizi, anello di congiunzione fondamentale tra la catena produttiva e gli utilizzatori finali all’interno delle strutture ospedaliere. 

 

Il ministro Lorenzin, intervenendo a valle dell’interessante dibattito, ha replicato come l’intenzione del suo dicastero sia  di andare in questa direzione e che il prezzo dei dispositivi medici non va visto come l’unico né il più importante delle variabili da considerare nel processo di acquisizione di farmaci, beni e servizi, ma che attraverso una oculata programmazione e un attento controllo degli sprechi si possa riuscire a fare economie di spesa salvaguardando l’efficienza e appropriatezza delle cure erogate al cittadino su cui il ministero della Salute  negli ultimi tre anni si è battuta e continuerà a battersi. 

Venendo ai punti della riforma del titolo V della Costituzione che riguardano direttamente la salute, il ministro Lorenzin si è soffermata sull’auspicato venir meno della competenza concorrente, ovvero dell’equivoco sorto in questi anni in materie ove vige la doppia competenza, statale e regionale, fatto che ha determinato non poche distorsioni quali il ricorso a sperimentazioni e protocolli di cura in alcune regioni e non in altre. 

Il rientro in seno allo Stato della governance sulle disposizioni generali a tutela della salute pubblica, si pensi alla somministrazione di vaccini alla popolazione o alla gestione delle epidemie, non può che portare - ha dichiarato il ministro - a razionalizzare l’impiego delle risorse disponibili e a ottimizzare il contributo di quanti - Stato, enti locali, sanità privata accreditata – sono chiamati ad assicurare una offerta complessiva di buona sanità in Italia.

 

In conclusione, il ministro Lorenzin ha salutato con favore lo stanziamento di due miliardi di auro aggiuntivi fissato nella Legge di Stabilità a favore del Fsn. E ha invitato il presidente Riem e la dirigenza di Asfo a partecipare a futuri tavoli tecnici con la Direzione generale della Programmazione del ministero della Salute affinché i fornitori possano, in tale sede, portare idee e contributi utili alla definizione delle politiche di settore riferite all’acquisto di beni e servizi.