Gin Pent: dal Giappone con caparbietà

Il Signor Abrogio, con la pianta naturalizzata in Italia dopo 10 anni di studi e ricerche
Il Signor Abrogio, con la pianta naturalizzata in Italia dopo 10 anni di studi e ricerche

CHE COS'è: una pianta adattogena di origine giapponese. Si assume in opercoli

 

A CHE COSA TI SERVE: Affaticamento, Alterazioni Biumorali, Ansia. Astenia, Stress. 

 

PRO: Studi clinici dimostrano l'efficacia**. Contribuisce al benessere generale e favorisce l'adattamento. E' comodo, pratico, ottimo rapporto qualità prezzo.

 

CONTRO: Non è adatto per soggetti con ipersensibilità alle cocurbitacee (vedi sotto)

 

QUANTO COSTA: dai 30 ai 50 euro in farmacia. On line sul sito del produttore con la stessa cifra si acquistano multiconfezioni, si va da 16 euro in su. Assolutamente da acquistare on line! (http://www.ambrogioitalia.com/eshop.htm)

 

Un dossier destinato a ingrossare a mano a mano che la sperimentazione, poi affidata a medici negli ospedali di Brescia, Napoli e Roma, acquistava rigore scientifico.

Ambrogio aveva anche fatto analizzare la pianta. La ri-sposta fu che essa conteneva quasi il doppio di sostanze attive del Gynostema originale, precisamente 92 contro 54. Probabilmente era una pianta diversa, nuova. Come di fatto poi decretò il competente Uflicio comunitario delle varietà vegetali che, dopo attenti esami durati tre anni, concesse alla pianta il Brevetto europeo (n. 8488 del 03/12/2001) con il nome di ginpent che poi, micronizzato e reso in forma di compresse o pastiglie, cominciò a essere venduto nelle farmacie e nelle erboristerie ma, per ragioni commerciali, con due formulazioni: in capsule col nome Gin Pent e in compresse col nome di Dianid.

Ma chi trae in particolare vantaggi dal ginpent? Lo abbiamo chiesto al professor Angelo Bosio, noto neuropsichiatra e farmacologo, che è stato il primo a sperimentare il metodo ginpent «A tutt'oggi - dice - sia presso la Clinica romana "Mater Dei" sia in altri ambulatori nel resto del Paese, ho valutato e seguito dal gennaio 2002 oltre mille e cinquecento individui che hanno assunto con regolarità il ginpent: Ne ha tratto i maggiori vantaggi chi aveva problemi derivati dallo stress e dalle somatizzazioni ad esso correlate, dal metabolismo specie per le alterazioni del colesterolo, dall'ipertensione lieve e moderata e dai disturbi gastrici. E' corretto presentare il ginpent come un toccasana buono per tutti i mali? Il ginpent è un tipico adattogeno, cioè un vegetale in grado di attivare una risposta individuale che aiuti a regolare positivamente l'omeostasi alterata di una persona. Può cioè aiutate uno a migliorare la risposta organica specifica ai suoi problemi. Non è quindi un toccasana miracolistico, non cura tutti i mali e non guarisce tutte le malattie...''

 

AVVERTENZE: Il prodotto  non va utilizzato dai soggetti con ipersensibilità accertata o presunta alle cucurbitacee (cetrioli, cocomeri, meloni, zucca e zucchine) o ad altri alimenti quali asparagi fragole e spinaci. Il prodotto non va altresì utilizzato contemporaneamente a farmaci anti-infiammatori e cortisonici, in quanto il suo principio attivo tende ad allungare lievemente il tempo di coagulazione del sangue (azione non negativa in caso di cardiopatie e vasculopatie). In caso di diabete trattato con insulina o altri farmaci specifici va verificata periodicamente la glicemia, dal momento che il prodotto può esercitare una sinergica azione ipoglicemizzante.

Come per la maggior parte degli integratori alimentari valgono infine le seguenti regole: il prodotto non va utilizzato come sostituto di una dieta variata, non va superata la dose giornaliera prescritta e la confezione va conservata in luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce.

 

Sembra una zucca, è un toccasana [da Panorama]

Un vivaista zoppo e pieno di acciacchi guarì grazie a un'erba orientale. Ora l'ha chiamata Gin-Pent, dicono che la usi anche il Papa e si può comprare il farmacia. Se si riesce a trovare.

Nome scientifico: Gynostemma Pentaphyllum. Nome confidenziale presso i monaci taoisti: pianta dell'immortalità. Nome commerciale: Gin-Pent. Nelle farmacie di Milano e della Lombardia s'è sparsa la voce che sia questa erba perenne appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, la stessa delle zucche, il prodotto naturale naturale impegato segretamente per restituire la forma a Giovanni Paolo II. Quanto basta perchè venissero spacciate capsule e compresse a base di Gynostemma ma non penaphyllum.

Il fatto è che il Gin-Pent va a ruba con il passaparola e alle volte risulta introvabile. A produrlo per tutta l'Europa è infatti una sola persona: Giovanni Ambrogio, 64 anni, che si definisce un "contadinaccio" e ha registrato presso l'Ufficio comunitario delle varietà vegetali il diritto di sfruttamento nella Ue fino al 31 dicembre 2026. L'imprenditore controlla sia il marchio Gin-Pent sia l'integratore alimentare venduto nelle farmacie come Dianid e smentisce con forza d'essere un fornitore papale. (Continua a leggere...)

Il Gin Pent ® è una pianta originaria dell'Estremo Oriente. Le sue proprietà benefiche contribuiscono alla delicata funzionalità fisiologica del nostro organismo.Giovanni Ambrogio, vivaista bresciano, dopo anni di tentativi, l'ha ambientata in Italia, ricavandone una gamma diprodotti naturali per il benessere del corpo. Lo scopo della multicentrica è stato quello di valutare l'efficacia del prodotto sul quadro sintomatologico derivante da stress su 100 (cento) pazienti arruolati secondo il giudizio del medico curante.

I sintomi che venivano richiesti per una valutazione ottimale della efficacia del Gin Pent ® erano i seguenti:

  • affaticamento
  • alterazioni biumorali
  • ansia
  • astenia
  • stress

Inoltre ai 10 medici coinvolti in tale multicentrica veniva espressamente richiesto di elencare patologie concomitanti e relativi trattamenti e le cause che davano origine a tale sintomatologia.

Lo stress doveva essere valutato come tale o come manifestazione sintomatologica derivante (es: gastrite, stitichezza, sonno, ecc...).

I pazienti non avevano alcun tipo di preclusioni al trattamento con Gin Pent Alla visita basale veniva richiesta la valutazione dei parametri di laoratorio alterati e valori pressori per ogni singolo paziente. La seconda visita doveva essere efetuata dopo 15 (quindici) giorni e il medico curante doveva esprimere un giudizio sui parametri da valutare e quindi se sospendere il trattamento con il Gin Pent ® (elencandone le cause) oppure se continuare. La terza visita doveva essere effettuata dopo 30 (trenta) giorni dalla basale con la valutazione globale del trattamento ed un controllo dei parametri di laboratori e dei valori pressori, da parte del medico curante. Veniva inoltre richiesto un giudizio globale al paziente sul miglioramento dei sintomi: giudizio da esprime tramite una scala analogica con un punteggio da 1 (uno) a 10 (dieci). La posologia utilizzata è stata la seguente: 1 capsula al pomeriggio da 300 mg. I risultati ottenuti su questi primi 100 (cento) pazienti arruolati sono davvero incoraggianti e l'ipotesi è quella di alla rgare ulteriormente il numero dei pazienti in modo da avere dati statistici decisamente più significativi. Dei 100 pazienti reclutati 6 (sei) hanno interrotto il trattamento alla seconda visita e 3 (tre) non si sono più presentati dal medico curante.