SCIENZA: 5 ANNI FA MORIVA RITA LEVI-MONTALCINI

OGGI LA RETE DELLE 70 SCUOLE A LEI INTITOLATE 

PROMUOVE LA SUA EREDITA' CULTURALE E SCIENTIFICA

 

 Il 30 dicembre del 2012 moriva nella sua casa romana RITA LEVI-MONTALCINI, una delle più grandi scienziate italiane di tutti i tempi. Nata a Torino il 22 aprile 1909, crebbe e studiò nel capoluogo piemontese laureandosi in medicina a pieni voti nel 1936. Allieva di Giuseppe Levi e compagna di corso di Renato Dulbecco e Salvatore Luria, che prima di lei riceveranno il premio Nobel, inizia .le sue ricerche nel settore delle neuroscienze giungendo negli anni cinquanta alla scoperta del fattore di crescita neuronale (NGF).

Sicuramente tra i molteplici riconoscimenti e premi ricevuti il più prestigioso è il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia conferitole insieme a Stanley Cohen nel 1986. Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".

Membro delle più importanti Accademie Scientifiche, fu la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Innumerevoli le Università che le conferirono una laurea honoris causa e le Città che le diedero la cittadinanza onoraria. Nel 2001 fu nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi "per aver illustrato la patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale".

Intenso il suo impegno verso le giovani generazioni che usava spronare dicendo: “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.” Punto di riferimento ancora oggi per ricercatori, giovani e meno giovani, e in particolar modo per il mondo femminile delle cui peculiarità fu strenua sostenitrice, viene ricordata con affetto da tutti coloro che l’hanno conosciuta a conferma di una altra sua frase diventata celebre: “Quando muore il corpo sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato.”

Conscia tuttavia che gli insegnamenti vanno tramandati, favorita dall’eco della sua fama e condividendo la convinzione della Zia secondo cui bisogna lavorare guardando al futuro e per le generazioni a venire, Piera Levi-Montalcini, a lungo sua collaboratrice e presidente dell'Associazione Levi-Montalcini, nel 2013 ha gettato le basi della “Rete delle Scuole Levi-Montalcini” per mettere in contatto tra loro tutti gli enti di istruzione e formazione che vengono via via intitolati alla Zia. Oggi fanno parte della Rete oltre 70 scuole di ogni ordine e grado. Un circuito virtuoso per valorizzare tra i giovani la grande eredità scientifica e culturale lasciata dal premio Nobel.

"Il suo insegnamento - ricorda oggi, a distanza di cinque anni dalla morte della Zia, Piera Levi-Montalcini - è sempre attuale non solo in ambito scientifico ed è senza dubbio una stella polare per le nuove generazioni. Ai nostri ragazzi dobbiamo trasmettere il suo più importante insegnamento, base della grande eredità che ci ha lasciato: "Il risultato si può raggiungere solo attraverso una ferrea determinazione, sostenuta da un metodo rigoroso di ragionamento e di comprensione di ciò che ci circonda, uniti a una fervida creatività".

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Paola Santarelli, imprenditrice. Il bello degli affari

Di Angelo Bucarelli


Paola Santarelli, imprenditrice nel settore delle costruzioni come da tradizione familiare paterna e materna, laureata in Economia e Commercio, ha ricevuto diversi riconoscimenti per essersi distinta nella sua attività e il 2 giugno 2010 il presidente della Repubblica le ha conferito l’onorificenza di cavaliere del lavoro. Dopo la scomparsa di suo padre nel 1999 ha preso in mano le redini dell’azienda di famiglia…

Ambedue le famiglie di origine, paterna e materna operavano nel settore delle costruzioni, private mio padre, pubbliche mia madre. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con mio padre che mi ha stimolato ad avvicinarmi fattivamente al mondo del lavoro. Cosi appena laureata, a 22 anni, mi sono gettata con determinazione nella nostra attività.

Ma come ha affrontato un mondo tradizionalmente e decisamente maschile, se non maschilista, come il comparto delle costruzioni?

Beh, fossi stato un ragazzo, sarebbe stato più facile. All’ inizio ho pagato lo scotto di essere una giovane donna e, perdipiù,  figlia di famiglia, ma presto ho raggiunto la parità e sono riuscita a farmi prendere sul serio. Ho cominciato a lavorare con mio padre già prima di laurearmi e, quindi, ho potuto continuare il suo lavoro e anche ampliarlo e adeguarlo per mantenerne lo sviluppo.


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TERREMOTI: ECCO LE NUOVE SENTINELLE

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Tutti cantano Cristina e la Warner Music trionfa

Cristina D'Avena, regina assoluta delle sigle dei cartoni animati, a sorpresa domina con il suo nuovo album le classifiche Fimi/Gfk di questa settimana. Duets - Tutti cantano Cristina entra subito al n.1 della top ten degli album più venduti dopo essere stato al n.1 di iTunes per una settimana, è al n.1 della Viral di Spotify (dove sono presenti tutti i brani dell'album) e al n.1 nella versione lp nella classifica dei vinili. L'album contiene i brani dei cartoni animati più famosi diventati cult per tutte le generazioni, presentati per la prima volta in duetto con 16 big della musica italiana generi musicali, dal pop al rap. L'album, che nasce da una collaborazione tra Crioma e Warner Music, scalza dalla vetta Riki con il suo Mania che scivola in quinta posizione. Sul podio, secondo e terzo posto per altre due new entry: Biagio Antonacci sul secondo gradino con il nuovo albume Dediche e manie, seguito da Taylor Swift con Reputation. Quarta posizione per Tiziano Ferro, con Il mestiere della vita.
   

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DECENTRALIZZAZIONE: UNA CLASSE DIRIGENTE INIDONEA

INTERVENTO DI: Sergio Santoro*
 

La decentralizzazione è, a ben vedere, un fenomeno molto più complesso di quanto possa percepirsi. Agli enti locali sono state trasferite in effetti non soltanto funzioni e potestà amministrative in senso stretto, da esercitarsi con procedimenti amministrativi già di competenza di organi centrali e periferici dello Stato, ma anche compiti di gestire veri e propri servizi pubblici, talora in partnership con i privati.

 

La "partnership pubblico-privato" può consistere semplicemente in autorizzazioni o concessioni a imprese private a esercitare pubblici servizi che in precedenza erano svolti da persone giuridiche pubbliche in via esclusiva. Oppure può consistere nell'acquisizione di quote di società private dall'ente pubblico o, viceversa, di quote di società pubbliche da parte del privato.

 

 

Il partenariato contrattuale si fonda sulla natura negoziale della cooperazione tra  pubblico e privato ed è soggetto ad una regolazione di fonte eminentemente contrattuale. Il partenariato istituzionalizzato viceversa si realizza mediante la creazione di un nuovo soggetto, di natura privatistica, detenuto da entrambi i soggetti pubblico e privato, ma controllato, a seconda dei casi, dal primo o dal secondo, e ciò sulla base delle rispettive autonome scelte negoziali dei vari soggetti. Talora è la stessa legge che indica se deve essere il soggetto pubblico ovvero quello privato ad avere la maggioranza di controllo della persona giuridica designata a svolgere il servizio pubblico.

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